PDF en Open Access

Télécharger

PDF en Open Access

Télécharger

"Usando gli strumenti dell’inchiesta sociale e dando voce a chi opera in questo nuovo paradigma, gli autori sviscerano il fenomeno del lavoro gratuito, ne rintracciano origini, abusi e conseguenze, offrendo elementi di critica e riflessione al dibattito contemporaneo. Le nuove tecnologie stanno cambiando il modo di lavorare e di produrre. L’occupazione è sempre più flessibile e precaria. Cresce il lavoro a tempo determinato, il part time, il lavoro a chiamata, quello neoindipendente dei freelance. Cresce il numero di salariati a cui viene estesa la giornata lavorativa senza un compenso supplementare, né in denaro, né in vacanze; di indipendenti che faticano a farsi riconoscere il proprio lavoro, soprattutto nei settori culturali e creativi; di stagisti plurilaureati impegnati a tempo pieno in cambio di un attestato da allegare al proprio cv. Figure come i cosiddetti turker, lavoratori digitali a cottimo che compiono microattività (come “taggare” immagini in rete per conto di grandi piattaforme); oppure i rider, sempre più essenziali nella rete della distribuzione, esemplificano forme di lavoro poco remunerato a cui troppo spesso si aggiungono richieste di prestazioni gratuite. La massima flessibilità e la disponibilità permanente unite alla puntualità della prestazione lavorativa remunerata, sulle quali si basa il lavoro nel mondo digitale, hanno un impatto che va ben oltre la gig economy e si estende al lavoro in generale, svelando l’esistenza di vaste aree di gratuità lavorativa e invisibilità statistica."