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L’operaismo, corrente marxista nata negli anni Sessanta dall’esperienza teorica e politica dei «Quaderni Rossi» di Raniero Panzieri, ha fin dall’inizio posto al centro della sua attenzione il ruolo trainante dell’operaio della grande industria e dell'operaio migrante nell'Europa deQuesta riflessione si è diffusa anche in Svizzera attraverso l’esperienza politica di Lotta di Classe, organizzazione nata dalle ceneri del Movimento Giovanile Progressista. La sfida dei suoi militanti era di analizzare il ruolo dei lavoratori migranti e dei salariati nella costruzione del benessere svizzero del secondo dopoguerra, ruolo al centro di quello sviluppo che farà del nostro paese uno dei poli dell’industria meccanica a livello internazionale.
Tra gli intellettuali che aderirono a questa corrente una figura di spicco è stata quella di Sergio Agustoni, ricercatore e attivista in Lotta di Classe, poi giornalista alla Televisione svizzera di lingua italiana, che è riuscito nel corso degli anni a sviluppare un approccio teorico al capitalismo elvetico tenendo conto dei mutamenti economico-sociali avvenuti a partire dagli anni Ottanta. Il volume propone una selezione dei lavori più significativi di Sergio Agustoni introdotti da un ampio saggio di Mattia Pelli, che va a tracciare il percorso di questo «intellettuale militante» e a collocarlo nel più ampio contesto dell’operaismo svizzero e italiano.